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Cena Itinerante ed. 2025: il bilancio del giorno dopo

Una bella partecipazione e spunti per il futuro

Venerdì 30 maggio, le strade del Distretto A a Faenza si sono trasformate, ancora una volta, in un teatro a cielo aperto, accogliendo alcune migliaia di persone per la XVIII edizione della Cena Itinerante. Un evento che si è confermato tra i più attesi e partecipati dai faentini.

Questa edizione, all’insegna dei “Legàmi”, tema scelto per il 2025, ha attraversato tutto il percorso: dai piatti pensati in sinergia con il territorio, alle installazioni artistiche, dalle performance video-musicali agli spazi aperti di botteghe e laboratori. A dare il tono alla serata, l’immagine firmata da Alessandro Mazzotti.

Numeri importanti e bella partecipazione, resa possibile anche grazie al lavoro congiunto di oltre 30 volontari, 52 realtà tra ristoratori e cantine, oltre agli artisti e al sostegno del Comune di Faenza e dei partner privati che credono nel progetto.

Come ogni anno, sono stati raccolti suggerimenti preziosi da operatori e partecipanti, utili a migliorare l’organizzazione. Tra i punti emersi: la distribuzione dei calici sarà da rafforzare, rendendola più capillare e visibile, anche attraverso un miglior supporto informativo per il pubblico. Inoltre, si è rinnovata la

richiesta di una disposizione più concentrata e sinergica dei punti di somministrazione, per favorire flusso e visibilità.

Spunti che vengono accolti con attenzione e che aiutano a costruire un evento sempre più inclusivo, funzionale e condiviso.

Un ringraziamento particolare va agli artisti e performer che hanno animato la serata con i loro spazi aperti, interventi visivi e musicali. Il loro sguardo, la loro energia e il loro linguaggio hanno trasformato alcuni angoli del quartiere in un’esperienza viva, capace di generare emozione, stupore e senso di appartenenza.

Dalla serata musicale di ArtStation, in collaborazione con la Scuola di Musica di Faenza, alle visite guidate di Casa Museo Raffaele Bendandi, Museo Carlo Zauli e Museo Diocesano, dove le relazioni tra arte, scienza e storia si svelano attraverso le collezioni permanenti.

Hanno suscitato molto interesse anche le aperture di atelier e spazi creativi del quartiere: lo studio del ceramista scomparso Danilo Melandri, con una raccolta di opere che raccontano il suo mondo fantastico e un talento straordinario; Ambienti, con gli arredi d’autore dell’allestimento presso lo spazio Interno 4; Officina Ceramica Faenza, con un laboratorio di argilla collettivo; lo studio Fadina 7, con le opere di Elisabetta Cameli, Monika Grycko, Filippo Maestroni, Stefania Lucchi e Lorenzo Pasini; l’atto poetico Giuro e Scongiuro, con l’ironia di Lidia e Carlo; il salotto outdoor di Ripa del designer presso M’ama Interni; Ricordi Appesi, con un evento artistico e sensoriale di Francesco Bondi, Isabella Miniello e

Valentina Angelini; Officina & Design, laboratorio dove scoprire le tecniche artigianali dell’alta moda.

Infine, la mostra Se ci intrecciamo piano di Lucrezia Gualducci nel poetico spazio del Passetto di San Francesco e Metamorfosi, con le ceramiche di Nathalie Kehrli e Pantoú Ceramics. Sempre sullo stesso tema, le Metamorfosi in balcone nel balconcino di Gloria, con l’installazione Cuore di pietra di Stefano Brienza, la musica di Scalavamo Torri (Marco Salvatori) e le poesie dei bambini e delle bambine della scuola Carchidio.

Non sono mancati gli interventi di videoarte: Spaghetti Psiche di Luce Raggi e Simona Wilbi – un’esplorazione visiva attraverso la metafora del filo: discorso, pasta, segno – e il suggestivo videomapping site-specific di Erica Terralibera, proiettato presso Quazàr Coworking, che ha animato l’architettura della corte di Casa Sangiorgi con immagini, luce e interazioni visive.

Ogni tappa è stata un’occasione per esplorare legami tra persone, tecniche e linguaggi, dando vita a una serata in cui la città si è raccontata attraverso cibo, gesti, materia e creatività diffusa.

In vista delle prossime edizioni, l’Associazione Distretto A intende avviare una raccolta di segnalazioni di nuovi spazi all’interno del centro storico. L’obiettivo è sondare la possibilità di estendere parzialmente l’evento anche in altri quadranti della città, in risposta ai contributi e alle osservazioni di alcuni residenti che hanno espresso pubblicamente il desiderio di una rotazione dei luoghi coinvolti.

Il Distretto A – APS, promotore della manifestazione, ringrazia tutti coloro che hanno reso possibile la serata: dai residenti del quartiere, ai partecipanti, fino alle istituzioni e alle forze dell’ordine che ne hanno garantito lo svolgimento in sicurezza.

Prossimo appuntamento: il 12 settembre a Modigliana. E poi il 2026, con nuove tappe e nuovi percorsi da intrecciare!

INFORMAZIONI GENERALI & RINGRAZIAMENTI

La Cena Itinerante è un progetto di Distretto A – APS
L’evento è patrocinato e sostenuto dal Comune di Faenza e dall’Unione della Romagna Faentina nell’ambito di “Atmosfere Faentine”

Con il sostegno di La BCC Ravennate Forlivese e Imolese
In collaborazione con Quazàr Coworking, Bianca Maria Canepa architetto, Museo Carlo Zauli, Rione Nero
Partner tecnici: Hotel Vittoria, Gruppo Erbacci, Ambienti arredamenti, Agesci Faenza 1, Impresa Tabaku e Italsedie
Media partner: Banana Studios e Caco Events 

Per ulteriori informazioni:
distretto.a@gmail.com – +39 335 6759670

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